27 Febbraio, 2018
Nuovi incentivi fiscali per attrarre investimenti esteri
L’Italia ha recentemente compiuto nuovi importanti passi per posizionarsi come una casa accogliente per gli investimenti esteri. Rispetto al passato, aprire società in Italia sta diventando sempre più attraente anche dal punto di vista fiscale per i residenti extra-UE e UE.
Di seguito sono riportate informazioni generali su alcuni dei principali incentivi fiscali.
Dipendenti altamente qualificati Regime fiscale favorevole
Il governo italiano ha introdotto un regime fiscale favorevole per i dipendenti altamente qualificati che vengono in Italia per svolgere le proprie attività lavorative.
Il beneficio è la riduzione al 50% del reddito imponibile (vale a dire solo il 50% del reddito percepito dall’individuo attraverso l’attività lavorativa sarà soggetto a tassazione in Italia).
Può valere per 5 anni a partire dall’anno in cui l’individuo diventa residente fiscale in Italia.
Per beneficiare della riduzione fiscale del 50%, il lavoratore:
- si impegna a rimanere fiscalmente residente in Italia per almeno 2 anni;
- non ha applicato l’articolo 24-bis del TUIR (il nuovo regime fiscale per gli “High Net Worth Individuals” che trasferiscono la residenza in Italia che prevede un’imposta forfettaria di € 100.000 annui sui redditi personali di fonte estera).
Condizioni alternative:
- Scenario A
- Il dipendente è cittadino europeo, ovvero cittadino di un Paese con il quale l’Italia ha in vigore una convenzione contro le doppie imposizioni, ovvero di un Paese con il quale l’Italia ha in vigore un accordo sullo scambio di informazioni;
- ha vissuto fuori dall’Italia per almeno gli ultimi 24 mesi, lavorando e/o studiando (conseguendo un titolo/laurea, es. Master);
- possiede un titolo universitario.
- Scenario B
- Il dipendente è cittadino europeo, ovvero cittadino di un Paese con il quale l’Italia ha in vigore una convenzione contro le doppie imposizioni, ovvero di un Paese con il quale l’Italia ha in vigore un accordo sullo scambio di informazioni;
- ha vissuto fuori dall’Italia ed è stato fiscalmente residente all’estero negli ultimi cinque anni;
- ricopre una posizione dirigenziale o è altamente qualificato e/o specializzato;
- Scenario C
- Il dipendente non è cittadino europeo, né cittadino di un Paese con il quale l’Italia ha in vigore una convenzione contro le doppie imposizioni, ovvero di un Paese con il quale l’Italia ha in vigore un accordo sullo scambio di informazioni;
- ha vissuto fuori dall’Italia ed è stato residente fiscale all’estero negli ultimi cinque anni;
- ricopre una posizione manageriale o è altamente qualificato e/o specializzato.
Regime opzionale di Patent Box per la proprietà intellettuale
Secondo il regime Patent Box, una società può esentare il 50% di determinati redditi qualificabili derivanti dalla concessione di licenza o dallo sfruttamento diretto di beni immateriali dalla propria base imponibile per l’imposta sul reddito delle società (“IRES” con un’aliquota del 24%) e l’imposta regionale (“IRAP”). ” un tasso del 3,9%).
Il regime del Patent Box è disponibile sia per le imprese italiane che per le stabili organizzazioni (PE) italiane di entità residenti in paesi che hanno un effettivo scambio di informazioni con l’Italia.
Credito d’imposta per Ricerca e Sviluppo
I soggetti che investono in attività di ricerca e sviluppo (ad esempio risorse umane, attrezzature utilizzate, contratti di ricerca e competenze tecniche) entro l’anno 2020 hanno diritto a beneficiare di un credito d’imposta pari al 50% delle spese annuali incrementali di ricerca e sviluppo eccedenti le spese medie degli anni fiscali 2012, 2013 e 2014.
Per le entità di nuova costituzione (dopo il 2014), la media da considerare è zero (ovvero tutte le spese di ricerca e sviluppo sono considerate ammissibili al credito d’imposta).
Il beneficio si applica anche alle società residenti, comprese le stabili organizzazioni italiane di società non residenti, che svolgono attività di ricerca e sviluppo attraverso contratti con entità del gruppo fiscalmente residenti in paesi dell’Unione Europea/Spazio Economico Europeo o in altri paesi e territori che consentono uno scambio di informazioni con l’Italia.
Indennità per il capitale aziendale (“ACE”)
La detrazione del capitale sociale (nota anche come deduzione degli interessi figurativi sull’aumento di capitale) è un incentivo fiscale introdotto per promuovere la ricapitalizzazione delle imprese e per mitigare il diverso trattamento fiscale applicato alle società finanziate con debito e ad altre finanziate con capitale proprio.
Il beneficio ACE comporta una detrazione figurativa dalla base imponibile italiana del reddito delle società (l’aliquota fiscale italiana sul reddito delle società è pari al 24%).
Indennità di “super ammortamento” e di “iper ammortamento”.
La legge di Bilancio per il 2018 ha confermato una detrazione extra del 30% (ovvero l’ammortamento fiscale totale fino al 130% del costo, il cosiddetto “super ammortamento”) per gli acquisti di nuove immobilizzazioni materiali, escluse le automobili.
In pratica la base imponibile viene aumentata del 30% in modo che l’ammortamento fiscale superi l’ammortamento contabile del 30%.
La Legge di Bilancio per il 2018 ha inoltre confermato la detrazione dell’extra ammortamento del 150% (ovvero l’ammortamento fiscale complessivo fino al 250% del costo, il cosiddetto “iperammortamento”) per i nuovi beni acquisiti per la trasformazione tecnologica delle imprese. La legge contiene un elenco di beni qualificanti, che sono relativi a impianti, attrezzature e macchinari le cui operazioni sono controllate digitalmente o gestite da sensori e conducenti intelligenti interconnessi con i sistemi informatici di una fabbric