16 Luglio, 2024

L’eliminazione del regime fiscale Res Non-Dom nel Regno Unito: una potenziale opportunità per Italia di incremento dell’imposizione indiretta

Negli ultimi decenni, il regime fiscale “Res Non Dom“, abbreviazione di “Residente non Domiciliato”, ha rappresentato per molti individui con alta capacità contributiva una delle attrazioni principali per stabilirsi nel Regno Unito. Tale regime fiscale, infatti, permette ai soggetti residenti che abbiano il proprio domicilio permanente altrove di pagare le imposte solo sul reddito prodotto o dichiarato in Regno Unito. Questo significa che i redditi generati all’estero, compresi quelli da investimenti immobiliari, non sono tassati nel paese di residenza a meno che non siano trasferiti e o dichiarati nello stesso (e.g., trasferendoli su un conto bancario britannico).

Senza dubbio, questa politica fiscale ha attirato numerosi investitori, imprenditori e professionisti, rendendo Londra una delle capitali globali per gli affari e la finanza.

Tuttavia, le recenti notizie sulla volontà di abolire questo regime privilegiato, può rappresentare una mirabile opportunità per rendere l’Italia più competitiva nel panorama internazionale attirando imprenditori, lavoratori qualificati e individui con alta capacità contributiva “in fuga” dal Regno Unito.

I regimi fiscali agevolati in Italia

Il regime fiscale “Res Non Dom” non è applicabile direttamente in Italia nel modo in cui è conosciuto nei paesi oltremanica. Tuttavia la Legge di Bilancio per il 2017[1] ha introdotto numerose misure volte a incrementare l’attrattività del nostro Paese per i flussi internazionali di capitale umano e finanziario. Tale corpus normativo offre una serie di agevolazioni fiscali, tra cui un regime simile a quello britannico – conosciuto come regime dei “neo – residenti” di cui all’articolo 24-bis del TUIR[2] – volte ad attrarre investimenti esteri in Italia.

Gli individui che vogliano scegliere questo regime  ̶  il cui esercizio d’opzione è subordinata all’ottenimento della risposta da parte dell’Agenzia delle Entrate competente[3]  ̶  possono beneficiare di:

  • un’imposta sostitutiva fissa sui redditi prodotti all’estero di soli 100.000 euro all’anno, da versare entro il 30 giugno di ciascun anno, indipendentemente dall’ammontare del reddito generato all’estero. Ciò significa che per tali redditi elevati, l’imposta italiana potrebbe essere notevolmente inferiore rispetto a quella ordinaria.
  • un’estensione del regime fiscale agevolato anche ai familiari[4], i quali possono beneficiare di un’imposta sostitutiva di 25.000 euro ciascuno. Questo può aumentare l’attrattività del trasferimento di intere famiglie.
  • una notevole durata di applicazione dell’agevolazione fiscale, che è invero applicabile per un periodo di 15 anni, fatto salvo per la cessazione automatica in caso di omesso o parziale versamento dell’imposta sostituiva, il che fornisce una certezza fiscale significativa per gli investimenti a lungo termine, inclusi quelli nel settore immobiliare.

Per le ragioni illustrate sopra, dunque, l’annuncio dell’eliminazione del regime “Res non Dom” nel Regno Unito potrebbe rappresentare un’ottima opportunità perché l’Italia possa proporre una soluzione competitiva nel panorama internazionale, considerato che i numerosi beneficiari della suddetta agevolazione fiscale stanno valutando di trasferirsi altrove per mantenere i propri benefici fiscali.

Le Opportunità per il Mercato Immobiliare Italiano

I potenziali impatti per l’Italia dell’eliminazione del regime fiscale “Res Non Dom” nel Regno Unito non si limitano solo alle novità in termini di gettito fiscale, ma coinvolgono anche le opportunità di investimento nel settore immobiliare. Invero, i neo residenti elevata capacità reddituale che desiderano acquistare dei beni immobili in Italia possono beneficiare di agevolazioni fiscali, soprattutto se l’immobile viene acquistato come prima casa (cd. “agevolazione prima casa”).

A titolo esemplificativo, i neo residenti per l’acquisto della prima casa possono beneficiare (i) della riduzione dell’aliquota sull’imposta di registro fino al 2%, in presenza di determinate condizioni; (ii) dell’esenzione dell’imposta ipotecaria e catastale, ridotte a un tasso fisso di Euro 50,00 ciascuna.

Con la crescente domanda da parte degli stranieri che scelgano l’Italia come nuova meta per la propria residenza fiscale, si può certamente ritenere che il settore immobiliare, grazie alla sua vasta offerta di immobili, dalle ville storiche nelle campagne toscane agli appartamenti di lusso nei centri urbani e nelle città Metropolitane, sia destinato a prosperare.

Conclusione

L’eliminazione del regime Res Non Dom nel Regno Unito può rappresentare una grande opportunità per rendere l’Italia, all’interno del panorama fiscale internazionale, una scelta competitiva per i “residenti senza domicilio” che non voglio rinunciare ai propri vantaggi fiscali, altresì costituendo un’occasione per l’Italia per beneficiare dell’apporto di nuovi capitali e investimenti che possono contribuire a rilanciare il mercato immobiliare e accrescere l’economia nazionale.

 

[1] Legge 11 dicembre 2016, n. 232, pubblicata in GU il 21-12-2016 – Suppl. Ordinario n. 57, entrata in vigore 01/01/2017 (GU Serie Generale n.297 del 21-12-2016 – Suppl. Ordinario n. 57)

[2] Decreto del Presidente Della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, pubblicata in GU il 31-12-1986 (GU n.302 del 31-12-1986 – Suppl. Ordinario n. 126)

[3] Cfr. Articolo 11, co.1 lettera b) L. n.212 del 2000 “Statuto dei contribuenti”

[4] Per familiari si intende i soggetti individuati ai sensi dell’articolo 433 c.c. “Persone obbligate

 

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